3.4. Le versioni antiche
Numero di risposte: 0
  • Come dicevo prima, le traduzioni antiche sono chiamate tecnicamente versioni in critica testuale. Nelle pp. 126 e ss. del manuale si offre informazione sulle traduzioni bibliche.

  • La maggioranza delle versioni antiche sono cristiane. Ciò significa che devono contenere l’AT e il NT. Comunque, può essere utile distinguere le due parte della Bibbia all’ora di classificare suddette traduzioni.

Antico Testamento
  • La versione più importante in assoluto è Septuaginta. È talmente importante che dedichiamo una domanda a posta per essa. E poi, ci sono anche antiche versioni “figlie di LXX”, cioè, traduzioni dal greco in altre lingue. Per esempio: le versioni copte, l’armena, la Vetus Latina, Syrohexaplas, etc.

  • Alcune traduzioni derivano da un testo ebraico vicino a quello conservato (lo chiamano Testo Protomasoretico). Le più importanti sono la Volgata latina, il Targum aramaico, i Recentiores in greco (Aquila, Simmaco e Teodozione) e la Peshitta siriaca.

Nuovo Testamento
  • Tutti i testi del NT hanno l’originale greco. Non ci sono eccezioni. Ciò significa che non ci sono versioni antiche in greco – il testo è già in greco. Le versioni sono in latino (Vetus Latina e Volgata), siriaco (Peshitta, Old Syriac, Filosseniana, Harklense…), copto (sahidico, bohairico e frammenti in altri dialetti), armeno…