1.8. Che cosa non è l’ispirazione?
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  • Ma dài, ancora non diciamo che cosa sia l’ispirazione! Pazienza, un po’ di suspense non fa male. E poi, guarda a caso, la prima volta che il magistero ecclesiastico si è espresso sull’ispirazione (Costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I, 1870) non ha detto che cosa sia l’ispirazione, ma che cosa non sia. Trovate i particolari ordinati e spiegati nel paragrafo 23. Che cosa non è l'ispirazione del nostro manuale (pp. 228 e ss.).

  • Questa situazione ci fa constatare quanto siano state rilevanti le eresie (di ogni calibro, anche quelle di tono un po’ minore) per lo sviluppo teologico e dottrinale. Ci sono argomenti teologici che sono rimasti nel limbo dello scontato, finché non sono venute fuori certe espressioni che il sensus fidei non riusciva a accettare senza discussione. Vedremo altri esempi in breve.

  • Forse può risultare sorprendente che dobbiamo arrivare al XIX sec. per trovare un intervento magisteriale sull’ispirazione della Bibbia. E la situazione è simile nella letteratura teologica: praticamente non si parla d’ispirazione prima di quella data. A partire, però, da quel momento, il trattato sull’ispirazione diventa assai corposo. La verità è che l’ispirazione della Sacra Scrittura – che io sappia – non è stato mai negata in un contesto teologico (è vero che gli atei non ammettono l’ispirazione, ma quello è l’ultimo problema che hanno…). Prima del XIX sec., le discussioni collegabili in qualche modo all’ispirazione biblica derivano normalmente da altre problematiche. Per esempio, credo che ciò che veramente premeva Báñez non era l’ispirazione, ma come articolare concettualmente l’azione divina e quell’umana, il naturale e il soprannaturale. No kidding!, si tratta del tema di base di tutta la teologia…

E adesso sì: prometto che nel prossimo post vi dico che cosa sia l’ispirazione.