2.3. Testimonianze patristiche sul canone
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  • Il testo di riferimento contiene molte informazioni per poter preparare bene la risposta a questa domanda (p. 140 e ss.). Non per caso il prof. Ossandón è un esperto di alto livello del canone biblico. Adesso che rilego la formulazione della domanda di autovalutazione, riconosco che non sono del tutto satisfatto della dicitura «testimonianze patristiche». Ciò che mi aspetterei in questo punto sarebbe una raccolta d’informazione sui primi secoli del cristianesimo, senza limitarsi soltanto agli scritti dei Padri. Comunque, devo anche dire che fra tutte quelle testimonianze spicca quella di Sant’Ireneo (pp. 144 e ss. del manuale), che rivela uno stato di cose assai consolidato a metà del II sec. Almeno per quello che riguarda i Vangeli.

  • Como dicevo nel commento alla domanda sul NT nel NT, anche qui ci sarebbe una domanda dietro la domanda. Si chiede una raccolta e analisi di dati, ma si cerca in fondo di sapere quando sia nato il canone. Perché il canone è nato. Dicevamo che i libri sacri sono ispirati dalla nascita. Ma non sono canonici dalla nascita. La canonicità implica una scoperta di una caratteristica (l’ispirazione) che non è evidente nei testi. Anzi, io so che un testo è ispirato proprio perché la Chiesa me lo presenta come canonico (si veda a questo riguardo una significativa sentenza di Sant’Agostino nel n. 119 del Catechismo della Chiesa Cattolica).

  • E chi è che compie quella «scoperta»? La Chiesa. Il Magistero? No. Lo dico chiaramente: il canone non è stato il risultato di un atto magisteriale. Non è così, perché non si conosce dell’esistenza di un tale atto. Il Magistero altro non è che la Tradizione che si pronuncia autorevolmente. Una pronuncia che non viene percepita e trasmessa, sarebbe assolutamente inutile. Per il contrario, ogni volta che si è alzata nella Chiesa una voce autorevole sul canone biblico, lo ha fatto dando per scontato che non poteva che prendere atto di un fatto avvenuto. Per ultimo è stato così nel Concilio di Trento, momento nel quale, tramite una definizione dogmatica, si è presentata come definitivo l’elenco canonico ricevuto, non creato in quel momento. Insomma, è la Chiesa, nel senso più ampio possibile, il soggetto della creazione del canone.

  • Allora, quando è nato il canone? Non si può dare una data precisa. Possiamo però dire che a partire dai ss. IV-V le testimonianze convergono in gran maggioranza sull’elenco canonico che oggigiorno conosciamo.