Domanda aperta: Libri ispirati non canonici? *CONCLUSA*
Numero di risposte: 20

Vi propongo una nuova questione che può essere utile per definire meglio le nostre conoscenze sul rapporto fra canonicità e ispirazione:

Potrebbero esserci libri ispirati non canonici? Cioè, libri che siano prodotto del carisma divino dell'ispirazione, ma che non siano contenuti nella Bibbia?

Vi anticipo che su questo argomento potete trovare trattati cattolici che difendono il sì e trattati cattolici che difendono il no. Quindi, si tratta di una questione aperta e dibattuta (il sottoscritto però ha un'oppinione abbastanza decisa e consolidata sull'argomento…)

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Giuseppe PAPPALARDO -

Potrei rispondere con i vangeli apocrifi, anche se ispirati dal carisma divino non sono libri canonici.

In riposta a Giuseppe PAPPALARDO
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Carlos JÓDAR -

Mmmm… i vangeli apocrifi assomigliano ai libri biblici, ma non mi risulta che siano stati ritenuti ispirati se non in gruppi eterodossi marginali.

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Fulvio ARBORIO -

Assolutamente sì, anche io stesso, nel mio piccolo, ho un'esperienza di Dio, verificata con l'aiuto e il discernimento della Chiesa e quindi potrei scrivere qualcosa che sia ispirato dallo Spirito Stesso. Ci sono esempi magistrali di libri secondo me ispirati in tutto il patrimonio della "tradizione" che è parte integrante dei tesori spirituali della Chiesa. Rimane il fatto che pur potendo costituire tale patrimonio un valido approfondimento nel percorso spirituale individuale, i libri canonici sono quello che è sufficiente per la Salvezza e giungere all'unione con Dio, come dice Giovanni alla fine del suo Vangelo: non basterebbe la terra a contenere i libri che si potrebbero scrivere su ciò che ha fatto Gesù (solo quello che ha fatto, figuriamoci altri commenti), ma questi sono stati scritti perchè crediate. 

In riposta a Fulvio ARBORIO
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Maria José CHUNGANDRO COSTALES -

Si conosce infatti di lettere scritte da san Paolo a comunità cristiane che servirono ad ammonire e risolvere situazioni sorte in quel tempo, ma non furono considerate canoniche dalla Chiesa, invece, utili solo per il tempo in cui sono state scritte e per il gruppo di persone a cui sono state indirizzate.

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Marco AVONDO -

Potrebbero esserci libri ispirati non ancora scoperti (immaginiamo se in una nuova Qumram si scoprissero altre parti non ancora conosciute dell'AT). 
E poi esiste una letteratura ispirata di Santi e Mistici. 

Però mi sembra diverso il tema se la letteratura ispirata faccia o meno parte della Rivelazione, visto il dogma sul canone biblico

In riposta a Marco AVONDO
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Carlos JÓDAR -

Nell'intervento ci sono due questioni:

  1. "parti non ancora conosciute dell'AT". Non è possibile teologicamente, perché il canone è chiuso. Non è possibile storicamente, perché non c'era un canone prima della distruzione dell'insediamento di Qumran nell'anno 70 d.C. (cioè non esisteva l'AT e nemmeno la Bibbia Ebraica).
  2. "Letteratura ispirata": infatti, per poter rispondere a questa domanda occorre precisare che cosa si intende per ispirazione. Altrimenti qualunque risposta va bene.
In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Luca CELICO -

si, ma non per questo saranno necessariamente canonici

In riposta a Luca CELICO
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Carlos JÓDAR -

Mmmmm… appunto. Intendo allora che si ritiene che ispirazione e canonicità siano dissociabili. Così la pensano bravi autori cattolici. Io invece, come dirò più avanti, la vedo in un altro modo.

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Valentina PANI -

le opere dei primi Padri della Chiesa, Padri Apostolici, inaugurano la letteratura cristiana non canonica nonostante essi rappresentano la testimonianza del messaggio di Gesù nella vita Cristiana.

In riposta a Valentina PANI
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Carlos JÓDAR -

L'intervento implica che l'ispirazione serve a "rappresentare la testimonianza del messaggio di Gesù nella vita Cristiana". Potrebbe difendersi.

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Matteo FANELLO -

L’ispirazione e la canonicità dei libri sono due caratteristiche inscindibili, difatti il criterio che il Magistero adopera circa il riconoscimento dell’ispirazione dei libri e quello della loro canonicità è lo stesso, cioè “la tradizione apostolica, che la Chiesa discerne guardando la sua propria vita” (manuale p. 124). In tal modo il Concilio di Trento ha definito dogmaticamente il canone biblico, riconoscendo - non creando - una lista dei libri canonici e ispirati.

Pertanto, anche qualora venisse scoperta l’esistenza di libri apostolici che non appartengono al canone (ad esempio la lettera paolina che sarebbe stata inviata ai Laodicesi, come afferma lo stesso san Paolo nella sua Epistola ai Colossesi), questi non sarebbero propriamente ispirati: sia perché lo Spirito Santo non ha fatto sì che venissero conservati nella Chiesa, sia perché non è detto che tutto ciò che è stato scritto da un apostolo (o da un profeta) debba necessariamente contenere la rivelazione in maniera ispirata. (cfr. manuale p. 125)

Questo è ciò che ho potuto evincere dal nostro manuale di riferimento, tuttavia si potrebbe ritenere che alcuni scritti di mistici e dottori della Chiesa possano essere considerati anch’essi ispirati – dopo attento e discrezionale vaglio del Magistero – in quanto costituirebbero un sostegno operato dallo Spirito Santo, per mezzo di loro, come rivelatoci da Cristo nelle Scritture: “12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.” (Gv 16, 12-13).

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Caterina PISTOCCHI -

Credo proprio di si!Esiste, infatti, tutta una letteratura ispirata da Santi e Mistici o comunque pensiamo agli scritti dei primi Padri della Chiesa, o alle lettere scritte da San Paolo alle comunità cristiane ma che non sono state considerate canoniche dalla Chiesa.

E poi se ci fossero scritti di apostoli chi lo dice che tutto ciò che è stato scritto da un apostolo deve per forza contenere la rivelazione in maniera ispirata?

Ma , allo stesso tempo, si potrebbe affermare che alcuni scritti potrebbero, comunque,  essere considerati ispirati in quanto per essere scritti hanno avuto un sostegno operato dallo Spirito Santo e quindi rivelati in maniera ispirata

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Maria Gabriella VILLANI -

La risposta è sì.
L’esperienza mistica della Chiesa conosce innumerevoli scritti che sono frutto di ispirazione divina (basti pensare alle Regole degli ordini monastici o alle autobiografie dei mistici …). Sono testi “ispirati” (e su ciò la valutazione critica della Chiesa è fondamentale) ma non fanno parte della Bibbia né potranno farne mai parte, perché il Canone è chiuso.

Aggiungo una riflessione, forse errata.
Dire che il Canone è chiuso significa che, di fatto, per la Chiesa non servono altri libri per conoscere Dio. Perché Dio, attraverso la Sacra Scrittura, ha già detto tutto quello che voleva dire “per scritto”.

Quindi, probabilmente, altri libri Ispirati come i libri canonici che riguardano il disegno di amore di Dio per gli uomini (al 100% divini e al 100% umani), di fatto non esistono. Qualunque altro libro, se pur “ispirato” sarebbe una conferma di ciò che Dio ha già comunicato.

In riposta a Maria Gabriella VILLANI
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici?
di Carlos JÓDAR -

L'intervento tira fuori una questione essenziale per poter rispondere: il canone è chiuso. Non è negoziabile. È parte della fede della Chiesa. Ed è anche evidente che la Bibbia non è "ampliabile".

[Frank Kermode, critico letterario che ha studiato la Bibbia dal punto di vista letterario, diceva che ciò che caratterizza un canone religioso – come diverso del canone letterario – è che la chiusura. Non sono convinto. Ma Kermode prende senz'altro atto che la Bibbia è e continuerà a essere quella che è. Anche nel giudaismo]

In riposta a Primo intervento
Ri: Domanda aperta: Libri ispirati non canonici? **CHIUDENDO**
di Carlos JÓDAR -

Dicevo che la questione è aperta nella letteratura teologica cattolica. Personalmente però sono decisamente schierato per il no. Spiego perché.

  • Punto di partenza fondamentale – che ribadisco – è che il canone è chiuso. Anche gli studiosi che concedono che possano esserci libri ispirati fuori dal canone non pretendono affatto che quei libri siano candidati ritardatari all'ingresso nel canone.

  • Per poter rispondere alla domanda – lo anticipavo pure – serve precisare ulteriormente ciò che intendiamo per ispirazione. Procediamo.

    • L'ispirazione riguarda un'azione dello Spirito Santo in certi scrittori che porta alla produzione di certi scritti ritenuti con qualità speciali.

    • Il punto sarebbe quale estensione attribuire a tale azione. Se si attribuisce un'estensione ampia, ci sarebbero tantissimi scritti che potrebbero rientrare sotto l'aggettivo "ispirato". Sono stati menzionati alcuni: opere dei Padri o dei mistici… Ma, che dire del Credo?! O di una definizione dogmatica di un concilio ecumenico?

    • Ma, considero che un senso così largo ci crea un problema. Il problema è che noi cristiani riteniamo che la Sacra Scrittura possiede una qualità unica. Talmente unica che non la condivide nemmeno con il Credo. E facciamo ciò mantenendo che Dio è garante e sostenitore del Credo, anche nella sua formulazione verbale. Ciò che invece non diciamo è che Dio sia l'Autore del Credo.

    • La qualità unica della Scrittura dipende da quello che chiamiamo carisma dell'ispirazione. Se vogliamo usare quel termine in senso largo, allora dobbiamo trovare un altro per definire la qualità teologica della Bibbia. Altrimenti non riusciamo a spiegare perché ha il ruolo che ha nella Chiesa.

    • Tento anche la strada della teologia della della grazia. Diciamo che l'ispirazione è un carisma. Un carisma è una grazia divina che non mira alla santità del soggetto (quello è la grazia santificante) ma al bene della comunità. Come definire lo scopo di questo carisma? Io direi: la costituzione della Sacra Scrittura. Certamente lo scopo non è dire cose vere e belle su Dio. Quello lo fa anche il Credo e lo fa con sostegno divino. Ma abbiamo già detto che noi distinguiamo il Credo dalla Bibbia. Conviene dare un nome diverso ai carismi che si trovano nella loro origine.

  • In conclusione, non credo che ci sia spazio per pensare in libri ispirati non canonici. Ciò non diminuisce l'importanza di altri scritti esistenti o ipotetici, semplicemente tratta di spiegare perché bacio il Vangelo nella liturgia. Dio me ne scampi di fare lo stesso con il Codice di Diritto Canonico o con Salita sul Monte Carmelo di san Giovanni della Croce.