1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
Numero di risposte: 25
  • Buon giorno a tutti! (o buona notte, se non siete riusciti a collegarvi prima che i bambini si addormentassero…).

  • La risposta a questa domanda viene sviluppata nel manuale a pp. 60 e ss. (paragrafo 7.5.). Quindi, niente problemi per cominciare. Allora sarò io a fare problemi.

  • MI DOMANDO: Credo che si possa spiegare in molti modi e senza troppa fatica che Gesù sia pienezza di tutta la rivelazione. Ma, come posso capire che sia mediatore di tutta la rivelazione, se Dio ha cominciato a rivelarsi nel tempo prima dell’Incarnazione? Cioè, come può essere Gesù mediatore della rivelazione dell’Antico Testamento? Forse non era vera rivelazione divina?

  • Dunque, vi invito a inserire i vostri pensieri al riguardo come risposta a questo forum. Non chiedo solo di provare a rispondere. Va bene anche una precisazione della domanda o, addirittura, una battuta che complichi ancora di più le cose. Solo vi consiglio di tentar di essere sintetici e di leggere quello che i vostri colleghi scrivono. A fine giornata farò un intervento riassuntivo prendendo spunti dai vostri interventi… o del vostro silenzio (sono pronto a ogni eventualità).

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Agnese RIZZO -

È possibile pensare che Gesù Cristo è mediatore perché prima Dio parlava attraverso i profeti e con Cristo si uniscono natura umana e divina diventando lui stesso " parola"?

In riposta a Agnese RIZZO
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Lucio COCCETTI -

Sono le scritture che ci parlano di Gesù Cristo come Mediatore e Pienezza della Rivelazione: lettera agli Ebrei 1,1-4  e MT 5,17-20 ; questi testi, a mio giudizio evidenziano una pedagogia di Dio nel Rivelarsi nel corso del tempo affinchè l'uomo gradualmente sia in grado di credere in Gesù Cristo come Mediatore e Pienezza della Rivelazione. Anche nel Vangelo di oggi Gesù Cristo spiega ai discepoli di Emmaus il senso e il significato delle Scritture che  fanno riferimento alla sua Persona come Mediatore e Pienezza della Rivelazione.

Lucio Coccetti 

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Alessio DESTEFANIS -

La risposta sta nel fatto che Cristo non è semplicemente un profeta, mezzo incompleto e parziale della Rivelazione nell' AT. Egli è Verbo eterno, vero Dio e vero uomo, Pienezza nel senso di completezza del messaggio di Dio. Ben oltre l'essere un semplice anello di congiunzione tra la Parola di Dio gli uomini, non solo, inoltre ne è anche il tramite, per mezzo del quale noi giungiamo a Lui.

Ecco perché è Mediatore e Pienezza.

Alessio Destefanis

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Valentina PANI -

Gesù Cristo è mediatore perché prima il padre parla attraverso il Verbo, poi Lui stesso diventa il verbo; ovvero Gesù è mediatore perché con lui Dio parla a noi, Lui parla le parole di Dio stesso e porta a compimento il suo volere. Possiamo quindi considerare Gesù mediatore perché è colui che riveste il passaggio dal Verbo alla Carne? 

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Michela FONGARO -

L'Antico Testamento già aveva scritto, profetizzato e promesso Gesù. Lui completa la rivelazione e la porta alla pienezza perchè compie, appunto, tutto ciò che l'Antico Testamento aveva già preannunciato.

In riposta a Michela FONGARO
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Aniello DE SENA -

Nella lettera agli Ebrei Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio; nella pienezza di Cristo, natura divina e umana, è contenuta anche la mediazione. Pertanto la mediazione di Cristo è pienezza della rivelazione.

In riposta a Michela FONGARO
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Matteo FANELLO -

La Mediazione degli antichi profeti si differenzia da quella di Gesù Cristo sia a livello quantitativo, sia a livello qualitativo.

Secondo il primo aspetto si può affermare che gli antichi profeti erano mediatori della rivelazione, ma solo in forma imperfetta, incompleta (“en partes” ha scritto S. Giovanni della Croce); invece la differenza qualitativa inerisce alla doppia natura di Gesù Cristo, che è sia umana (Gesù) che divina (Cristo): Egli infatti è vero Uomo e vero Dio. Tale duplicità è il fondamento per il quale Gesù Cristo costituisce sia la piena Rivelazione di Dio, sia la sua perfetta Mediazione.

Tuttavia, essendo la rivelazione una narrazione che inizia a disvelarsi nell’A.T. e trova il suo suggello nella Persona di Gesù Cristo, quest’Ultimo non sarebbe comprensibile senza conoscere le tappe previe contenute nell’Antica Alleanza (Sant’Ambrogio ha scritto infatti che in essa si troverebbe l’“ombra” e nel Vangelo invece l’“immagine”).

Per questi motivi la Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione ha potuto affermare che Gesù Cristo “compie e completa la Rivelazione” (DV 4).  

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Valeria CAROLO -

Mi ritrovo con i pareri espressi fino a qui, in particolare sul fatto che la doppia natura di Cristo costituisce la condizione per una piena mediazione.

Così come Cristo è mediazione tra Dio e l'uomo lo può forse anche essere stato anche tra una verità in cammino verso la sua pienezza (come quella dell'AT) e quella pienamente rivelata nel Cristo (NT).

 Penso anche che il concetto di "figura" può far luce. I padri e i profeti sono stati nel corso dell'AT "figure" che lasciavano come presagire la persona stessa del Figlio, Un'anticipazione di alcuni aspetti e un progressivo svelamento che si sarebbe raggiunto nella persona del Cristo (es. Davide) prefigurazione di quella mediazione pienamente attuata nella persona del Cristo.

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Cristiana MARINELLI -

Buongiorno, provo a fornire la seguente riflessione:

Se la rivelazione in Cristo è la "Parola definitiva che Dio dice all’umanità" ovvero è "l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita la direzione decisiva" o, ancora, se la Parola di Dio è “Verbo incarnato e vivente”,  la Persona di Gesù Cristo, nella quale si uniscono, si fondono la natura divina e quella umana, fa sì che i due concetti di mediazione e pienezza della rivelazione non possano separarsi, essi stanno in un rapporto di contenente e contenuto ovvero il concetto di pienezza contiene quello di mediazione.

Ne consegue che la mediazione operata da Cristo, essendo Egli la pienezza della rivelazione -  in quanto unica e definitiva Parola di Dio, e, come tale, rivelazione che si completa in se stessa -  supera tutte le precedenti mediazioni, che erano imperfette. La mediazione di Cristo è cioè qualitativamente diversa da tutte le altre, in quanto egli è Dio e uomo, ed è proprio in tale sua doppia natura che si trova il fondamento per cui egli è la piena rivelazione di Dio e la sua perfetta mediazione. Pur essendo le precedenti mediazioni della rivelazione di Dio incomplete, imperfette, non si può prescindere da esse, perché esse vanno intese in riferimento a Cristo e a sua volta Cristo sarebbe incomprensibile senza di esse.

Cristiana Marinelli

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Antonio CARTA -

Dio è onnisciente, conosce la storia del mondo dalla creazione alla sua “fine”. Quindi già dalla creazione sa che il mondo avrà bisogno di Gesù, dell'incarnazione di Dio che si fa uomo per salvarci e i profeti e l'Antico Testamento sono una preparazione all'incarnazione.

Gesù è pienezza delle scritture proprio perché l'Antico Testamento è scritto in funzione della sua venuta.

Detto in parole molto spicciole dovrebbe essere un senso della pienezza? 

Antonio C.

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Franca RAINALDI -

perchè con Gesù Cristo, si sono adempiute tutte le scritture, cioè tutto quello che avevano predetto i profeti con la comunicazione verbale, ma tramandata da generazione a generazione, da profeta a profeta in modo particolare dal profeta Daniele,si sono adempiute con Gesù.

In riposta a Franca RAINALDI
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di Maria Amala Sumi AUGUSTINE -

L' Antico Testamento è una preparazione della venuta di Cristo, Cristo è la pienezza di tutti i compimenti. Cristo ha compiuto tutta la rivelazione il Padre ha rivelato tramite i profeti perciò Gesù è il mediatore della rivelazione dell' Antico Testamento 

In riposta a Franca RAINALDI
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di Marianna Scafuri -

In Gesù Cristo non si può separare la pienezza della rivelazione da quello di mediatore perchè nella sua persona sono unite la natura divina e quella umana.

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Noema PODELLA -

Dio si è manifestato attraverso i profeti dell'AT in modo incompleto. La Rivelazione in Cristo è pienezza perché Dio con Lui non deve aggiungere altro per arrivare agli uomini; il Figlio rappresenta non un insieme di parole ma la sua unica Parola. Cristo, che unisce Dio con gli uomini, supera le altre mediazioni perché è Lui la Rivelazione, è diventa congiunzione anche con quella precedente. Cristo rappresenta tutta la Rivelazione perché è il punto finale di essa, che ha una forma storica, mentre la mediazione dell'Antico Testamento rappresenta lo stato iniziale. 

In riposta a Primo intervento
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di Marco AVONDO -

Si può affermare, in accordo con il prologo del Vangelo di Giovanni, che Gesù è il logos (Parola-Verbo-Azione-Conoscenza) per mezzo del quale è stato creato il mondo ed essendo la Creazione stessa già Rivelazione, allora il Figlio è presente dall'eternità nella Storia? In accordo con tale affermazione allora la presenza di Dio e del Verbo si dipana in tutta la Storia della Salvezza fino al compimento con l'Incarnazione. In qualche modo sarebbe così la storia stessa ad incarnarsi per rivelarsi pienamente e dare la giusta prospettiva a quanto avvenuto prima della venuta del Figlio di Dio.

In riposta a Primo intervento
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di Dominique MATTEONI -

Concordo con quanto scritto dai miei colleghi, ma soprattutto credo che Gesù Cristo sia pienezza di tutta la rivelazione in quanto in Lui tutte le cose annunciate vengono ricapitolate (il servo di Yhwh profetizzato da Isaia nell'A.T.) e mediatore in quanto Logos, Parola di Dio, che realizza il Regno del Padre in se stesso. 

In riposta a Dominique MATTEONI
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di Nazzarena LUCHETTI -

Per Ignazio di Antiochia, Cristo è il centro di tutte le scritture, è la "porta" che introduce negli archivi dell'Antico Testamento.

In riposta a Primo intervento
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di Jacqueline RENZETTI -

Buongiorno,

nelle Scritture troviamo che Dio parla attraverso il Verbo, Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Gesù è pertanto Mediatore, con Lui Dio ci parla. Con la sua incarnazione, grazie alla sua doppia natura, umana e divina, Gesù vero Dio e vero Uomo, perfeziona la mediazione e quindi "compie e completa la Rivelazione".

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Mauro SAURO -

Come possiamo dire che Gesù è mediatore della Rivelazione tutta intera compresa quella dell'AT se non era ancora venuto in carne tra gli uomini? Gesù è mediatore anche dell'AT perché con la sua persona, attraverso le parole, le azioni in particolare la sua passione, morte e resurrezione, ha illuminato, spiegato, rivelato, fatto comprendere tutte le Scritture che anticamente profetizzavano di Lui. La Rivelazione ha carattere storico e progressivo, che culmina in Cristo pienezza della Rivelazione. Gesù è il finale della storia e come tale illumina tutta la narrazione.  Come quando ascolti una storia e la capisci solo sul finale! Le tappe della rivelazione anteriori a Cristo sono anch'esse parola di Dio, rivelazione divina, intese in riferimento a Cristo, perché fanno parte di tutto il piano di rivelazione della Salvezza (economia della salvezza).

Gesù ha detto che la Legge e i profeti non passeranno. Ha anche detto che lui è venuto a portare a compimento la Legge e i Profeti. Gesù parla dell'AT come una unità.  Allora possiamo dire che tutto l'AT è rivelazione, seppur parziale e progressiva, e che Gesù la porta alla sua pienezza.

Gesù porta a compie la Legge, compie le profezie, compie la narrazione e contemporaneamente le rivela in virtù della sua perfetta umanità e perfetta divinità.

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Luca CELICO -

La pienezza della mediazione di Cristo si differenzia da quella dei profeti, la quale è imparziale, quella di Cristo è infatti "piena" ed è "tutto ciò di cui l'uomo abbia bisogno".

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Laura GASBARRO -

A mio parere, per mezzo dei profeti, la rivelazione divina ha avuto solo il suo inizio che, poi, ha trovato la sua realizzazione piena in Gesù fatto uomo. Gesù come mediatore era già presente nelle parole dei profeti.

Come ogni progetto umano ha bisogno di fasi intermedie di preparazione prima di essere compiuto del tutto, così anche il progetto divino ha avuto un suo principio ed un suo sviluppo progressivo. Ma già la fase preparatoria annuncia l'obiettivo del progetto. 

La rivelazione nell'antico Testamento era già in pienezza nell'idea di Dio, ma occorreva che il popolo fosse preparato gradualmente alla venuta di Gesù. Il ruolo di Gesù nella storia umana come mediatore di salvezza, quindi, era attivo da sempre nel pensiero di Dio per il bene dell'uomo decaduto.

 

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Maria Gabriella VILLANI -

Gesù è Mediatore della Rivelazione di Dio dell’A.T. solo in quanto Verbo Eterno. 
Nella storia dell’umanità il Verbo si fa carne per rendere possibile e totale, l’incompleta mediazione di Gesù dell’A.T.

Tutto l’A.T. è finalizzato a “preparare le vie del Signore”. L’oggetto della Divina Rivelazione è Gesù, il Messia. Nell’A.T. Israele vive una fase di attesa, di preparazione da parte di Dio. Il rapporto del popolo con Dio è indirettamente rapporto di fede e speranza in Gesù. È una profonda verità ancora latente, non ancora culminata in pienezza; come avviene nel N.T.

Nella sua vita e nel suo insegnamento Gesù ha portato a compimento la Rivelazione di Dio contenuta nell’A.T. e ha realizzato la pienezza della Rivelazione Divina nel N.T.

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Carlos JÓDAR -

Eccomi. Prima di tutto, grazie per i vostri contributi. Contengono tante riflessioni valide. Credo che è stato un esercizio molto interessante. E voglio approfittare per sottolineare un'idea che a me è risultata molto utile dal punto di vista metodologico. Eccola: vale la pena di investire parecchio in tentar di chiarire quale sia la domanda. Se riusciamo a centrare bene la domanda, abbiamo già metà della risposta (sto parafrasando Aristotele).

A continuazione vi allego il mio personale contributo in forma di video (con tanto di sconcerto finale). Ritengo che ciò che dico là non sia l'ultima parola o che escluda altri approcci. Se illumina, ben venga. In altre occasioni non sarò tanto possibilista…

Link: Gesù mediatore di tutta la rivelazione.

In riposta a Carlos JÓDAR
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Fulvio ARBORIO -

Grazie del video chiarificatore, molti colleghi avevano accennato a questo "senso" di rivelazione che può essere compreso appieno solo alla "fine" cioè con la risurrezione di Gesù, ma non sono pienamente convinto: Gesù mediatore, ma tra Dio e chi? Quelli nati con Lui o dopo di Lui, ma come ha potuto essere mediatore di quelli nati prima? Siamo d'accordo che la pienezza si è compiuta solo con la sua incarnazione, ma sarebbe un'ingiustizia per quelli che sono venuti prima (e anche per quelli che non l'hanno mai conosciuto né hanno mai sentito parlare di lui). Io penso sia importante l'intervento di Marco Avondo: Gesù è Sapienza incarnata e si rivela nella creazione e nella storia degli uomini fin dall'inizio dei tempi, come? Attraverso le opere, ispirate dalla sua Sapienza, attraverso i suoi precursori, le "figure" (qualcuno ha accennato anche questo concetto) che non sono solo teoriche, ma veri e propri operatori di pace che sono esistiti prima, durante e dopo l'incarnazione di Gesù

In riposta a Fulvio ARBORIO
Ri: 1.4. «Gesù Cristo, Mediatore e Pienezza di tutta la rivelazione» (DV nn. 2 e 4) ** COMPITO **
di Carlos JÓDAR -

La domanda ha totalmente senso. Purtroppo sfugge un po' alle mie competenze. Penso che il prof. di soteriologia deve conoscere meglio l'argomento. Ma ci provo almeno con una risposta parziale.

La questione è quella che ha dato luogo nella teologia al concetto di Ecclesia ab Abel, che serve a indicare la partecipazione dei giusti prima di Cristo nei meriti dell'Incarnazione. L'argomento, appunto, lo potranno approfondire altri prof.

Aggiungerei però che si l'orizzonte non è soteriologico, ma epistemologico o comunicativo (che è quello più proprio della nostra materia), la mediazione temporale di Cristo non è problematica: il "dire sé stesso" di Dio avviene in un momento concreto della storia, come non può essere altrimenti, perché i ricevitori vivono nel tempo.