1.0. Glossario
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Entriamo subito in materia, perché la descrizione della fase e i rimandi d’insieme al manuale li trovate già nella guida didattica (sotto il titolo Contenuto). Il glossario di questa prima fase contiene sei termini o espressioni che dovete essere in grado di definire.

  • Rivelazione. Ci sarebbero diverse definizioni possibili. Vi do quella più breve possibile: Gesù Cristo. E se vogliamo farla più completa – è stato Lui stesso a proporla –, Gesù Cristo, secondo le Scritture. [Approfitto per dire che lo studio di questa parte coincide in grande misura con quello della materia di Teologia Fondamentale. Mi va bene se usate ciò che imparate in tale materia per rispondere alle domande della nostra.]

  • Tradizione. Di nuovo, ci sono diverse possibili impostazioni. Sottolineerei che la Tradizione non sono i Padri della Chiesa, ma noi. Cioè, non è storia, ma vita. Le opere dei Padri della Chiesa sono importantissimi monumenti della Tradizione, ma non vanno identificate tale quale con la Tradizione. Trovate una spiegazione stupenda in una pagina nel seguente link.

  • Sola Scriptura. L’espressione si riferisce al progetto di Martino Lutero di proporre il testo biblico come accesso unico alla Rivelazione, con esclusione di altro (fondamentalmente ciò che si chiama “Tradizione”, includendo la sua espressione autorevole in atto, che si chiama “Magistero”).

  • Agiografo. Autore di un libro biblico.

  • Ispirazione. Ho inserito il termine nel glossario come promemoria che ci ricordi che ci conviene arrivare a una definizione. Comunque, siccome dobbiamo trattare l’argomento in dettaglio, lasciamo la questione in sospeso per il momento.

E finisco con una cattiveria. Qualcuno potrebbe dire “ma perché non ci dà semplicemente ciò che dobbiamo dire nell’esame e affare fatto”. Perché così potrei far fare la laurea al mio pappagallo, che è troppo bravo a ripetere suoni imparati a memoria. In questa materia ci piace pensare e discutere gli argomenti ;-)

In riposta a Primo intervento
Ri: 1.0. Glossario
di Fulvio ARBORIO -

Da insegnante sono d'accordo con lei: preparare lezioncine dove lo studente è passivo e l'insegnante opera solo passaggi di conoscenza non va bene nemmeno per le elementari (sono maestro), figuriamoci per l'università; è un po' come la parabola dei talenti: l'insegnante che vuole sentirsi dire solo ciò che ha spiegato a lezione è come il padrone che si accontenta della moneta sotterrata, senza averla fatta fruttare