2.7. La definizione dogmatica del canone

Non è una domanda, ma due. Ci servono due risposte. Sarebbero: il quando è il Concilio di Trento (1546) e il motivo è la restrizione del canone operata dai riformatori protestanti (l’esclusione dei cosiddetti deuterocanonici).

L’argomento viene sviluppato molto bene nel manuale: 19. La problematica moderna attorno al canone (p. 180 e ss.). Aldilà della risposta alla domanda di esame, vi incoraggio a studiare bene quelle pagine, perché contengono elementi importanti per capire tutta la questione del canone biblico.

Faccio qualche sottolineatura:

• Il Concilio di Trento non crea il canone. Ciò che fa la dichiarazione dogmatica è far diventare certo ciò che era già vero. È come quello che fa il Concilio di Calcedonia riguardo le due nature di Cristo: non crea la verità, la rende certa mettendo il punto finale alla discussione. La differenza fra le due dichiarazioni è che il canone infatti è nato nella storia. Ma quello era avvenuto più o meno un millennio prima del Concilio di Trento.

• Allora, se il canone era chiaro da mille anni, perché mai tutto quel trambusto nel 1500? Perché Lutero cambia le regole del gioco e così facendo riapre una questione chiusa da secoli. Fra Martino, partendo da una comprensione radicale della mediazione unica di Cristo, esclude tutto ciò che ai suoi occhi potrebbe appannare l’unicità di suddetta mediazione. In modo molto particolare, se la prende con la mediazione della Chiesa. Per quello che riguarda la Sacra Scrittura, la sua impostazione si evidenzia in tre punti: